Per semplificare al massimo il concetto vi propongo uno
schema:
CONDIZIONI SOCIALI E
POLITICHE:
Nelle altre culture non era così.
Pensiamo alle civiltà in
cui si era instaurata una monarchia.
Si poteva mettere in discussione qualcosa
? Si poteva creare un dialogo ? Chiaramente no.
Oppure mettiamo caso che la casta sacerdotale abbia un
potere molto forte. Questo non lascia spazio ad altre interpretazioni ad
esempio di testi sacri si chiudeva quindi ogni spazio al dialogo e alla
discussione. In più in Grecia non c’era alcun libro sacro ritenuto frutto della
parola divina, cosa che permise al libero pensiero dei filosofi di affermarsi
più facilmente.
Si creò una tendenza a ricercare motivazioni
intellettualmente convincenti per la propria condotta e le proprie idee,
distinguendo tra ciò che appariva “ragionevole” e ciò che invece non lo era.
Ogni cosa era interesse della città, che plasmava di
conseguenza la vita di ogni cittadino, e per questo i filosofi si interessarono
anche di argomenti come la politica.
CONDIZIONI ECONOMICHE:
Le colonie ioniche dell’Asia Minore avevano raggiunto per
prime un certo livello di benessere e avevano dato luogo ad una società “mista”.
Attraverso i commerci e la navigazione si favorì l’affermarsi di una mentalità
elastica, propizia alla diffusione della filosofia.
Solo in seguito acquistò importanza Atene.
Che dire invece delle condizioni culturali ? Per non
lasciare un discorso a metà vi propongo ora un breve schema:
Per ciascuna di queste quattro
voci occorre fare un discorso ampio.
Di questo si occuperà il prossimo post.
Nessun commento:
Posta un commento