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domenica 28 settembre 2014

La scuola di Mileto: Talete, Anassimandro, Anassimene

Abbiamo già largamente discusso dei motivi che portarono la filosofia ad affermarsi in Grecia, in particolare nell’Asia Minore, a Mileto.
I primi tre filosofi di cui ci occuperemo sono: Talete, Anassimandro ed Anassimene.

Di Talete non ci sono pervenute opere. Comunque Aristotele ci dice di lui che riconobbe nell’acqua la sostanza che sorreggeva la Terra. Per lui l’acqua era il principio su cui si basava e sui cui veniva creato tutto.
Chiaramente Talete si sbagliava. Ma non è stata importante la risposta che ha dato, quanto la domanda che si è posto. Per primo lui ha cercato un principio, un’origine e qualcosa che sorreggesse tutto.

Comunque sia l’acqua è uno degli elementi della natura. Come può un elemento specifico comporre anche tutti gli altri ?

Ecco allora che arriva ad Anassimandro. Anassimandro era un discepolo di Talete che ne interpreta la teoria.
Ha scritto un’opera di cui ci è pervenuto un frammento, questo è il primo testo filosofico.
Ha identificato nell’apeiron l’arché. Cos’è l’apeiron ? L’apeiron è una sostanza infinita ed indefinita da cui ha avuto origine tutto, a cui tutto va e che origina diversi mondi.

Come si crea il mondo ? Il mondo si crea per divisione. Ovvero da questa sostanza indefinita si separano gli opposti. Secondo Anassimandro questa separazione è un’ingiustizia in quanto fa subentrare all’omogeneo l’eterogeneo. Il fatto che abbia immaginato diversi mondi, infiniti mondi, rivela una visione molto futuristica.
Lo testimonia anche il fatto che abbia detto che la Terra fosse un cilindro (e va bhé) ma soprattutto che fosse sospesa nel vuoto.
Ha anche ipotizzato che l’uomo non sia nato tale ma che discenda da altri animali. Aveva quindi già intuito la teoria dell’evoluzione.

Anassimene unisce l’idea di Talete con quella di Anassimandro. Identifica un principio dal quale discendono tutte le altre cose e lo definisce anche: è l’aria. Il principio è l’aria infinita, in costante movimento, dotata di una forza che domina il mondo. La Terra è immaginata come un grande animale che respira.

Come si origina il mondo ? Tramite due processi: la rarefazione dell’aria e la condensazione sempre dell’aria stessa.
Viene quindi evidenziato un divenire ciclico del mondo.



Cosa ha spinto i primi filosofi a porsi delle domande ?

Il termine filosofia prima di Pitagora indicava:

1) Coloro che ad Olimpia non partecipavano ai giochi ma osservavano solamente;
2) Coloro che si dedicano alla libera ricerca;
3) Coloro che sanno.

Filosofo é diverso da sofista:

il filosofo é amico della sapienza, colui che cerca la verità ma non ce l'ha.

Il sofista é invece il sapiente, coloro che ritengono di possedere una conoscenza e la insegnano a pagamento.

E' utile anche capire quali siano le fonti della filosofia:

1) Le opere;
2) I frammenti;
3) Le testimonianze indirette (i dossografi erano degli scrittori che hanno riportato, non si sa quanto       in modo affidabile, le opinioni dei filosofi).

Da adesso in poi tratteremo in modo più stretto di quella che é la STORIA della filosofia. Molti pensano che la Filosofia degli albori sia più facile da comprendere, ma non é così. Vengono infatti trattati, fin dagli inizi, dei temi particolarmente difficili. La filosofia nasce adulta.

La prima domanda che i filosofi si pongono è quale sia il principio di tutte le cose, in greco l'arché.
Come mai ci si pone questa domanda ? Come abbiamo scritto nei primi post i filosofi iniziano a "filosofare per la meraviglia" (Aristotele). Ma il termine greco qui tradotto, abbraccia un concetto più ampio di ciò che intendiamo noi oggi con "meraviglia". Infatti implica uno stupore di fronte a ciò che é strano, mostruoso, esprime un senso di orrore per ciò che é angosciante. Cosa angosciava i primi filosofi ? Angosciava il fatto che le cose sembrassero apparire e scomparire nel nulla. Ampliando il concetto, inquietudine di fronte alla morte. Ecco quindi spiegato il bisogno di trovare un principio che sorregga tutto.

Partiremo dalla prossima volta con la scuola di Mileto.

I Sette Savi e la poesia

Molto importanti erano anche i motti dei Sette Savi. Questi sette sapienti, infatti, non erano ancora considerati dei filosofi ma, con i loro detti stabilivano delle massime. Ci sono varie "liste" che riportano i nomi dei Setti Savi ma sono tutte diverse tra loro. Soltanto quattro nomi compaiono in tutte: Talete (che sarà il primo filosofo), Biante, Pittaco, Solone.

La filosofia prende anche spunto dalla poesia.
Omero credeva che ci fosse armonia, ordine nel mondo. Credeva che questo mondo fosse regolato dalla giustizia: i giusti vincono, gli ingiusti vengono puniti inesorabilmente.

La giustizia é percepita come misura.

Eschilo identifica la giustizia come la legge unitaria che regola il comportamento umano. La filosofia ricercherà questa legge unitaria estendendola a tutto l'universo.

La filosofia e i racconti di Omero hanno alcune cose in comune:

1) Nei racconti di Omero non c'é semplicemente una narrazione dei fatti ma anche la ricerca delle           cause;
2) La realtà é sempre presentata nella totalità.


giovedì 25 settembre 2014

Cosmologie mitiche e i misteri

Le cosmologie mitiche
La più antica cosmologia greca é quella di Esiodo. Aristotele ci dice che Esiodo fu il primo a porsi un'importante domanda: "Quale fu il principio di tutte le cose ?"

Esiodo tenta di dare una risposta in una sua opera: "La Teogonia".
Cos'era, in poche parole, questa teogonia ? La teogonia é la nascita, l'origine, di tutti gli dei. Poiché molte divinità sono parti dell'universo o fenomeni del cosmo, quella di Esiodo é una cosmogonia.

Dopo Esiodo, il secondo poeta di cui conosciamo la cosmologia é Ferecide di Siro. Nel mito di Ferecide di Siro compare per la prima volta la distinzione tra la materia e la forza organizzatrice del mondo.

Ora noi abbiamo detto le cose in modo il più semplice possibile ma lo studio dei miti greci é tut'altro che semplice !! E pensate che c'é addirittura gente che ha avuto lo sbatti di leggerli, studiarseli, analizzarli e cercare di capire se quel mito fosse solo il prodotto di qualche mente malata o avesse qualche relazione con con la nascita della filosofia. Io, da studente, ho letto mezza pagina e ne sono uscito con le ... le ossa ... rotte ed una gran confusione nel cervello. Sta di fatto che tutto si può riassumere con la frase conclusiva del mio libro di testo: "I miti sono tanti e diversi, di conseguenza risultano sospette tutte quelle ipotesi che intendano individuarne un unico significato e una sola funzione". E fu così che capii due cose:
1) L'indagine sull'origine della filosofia e le relazioni esistenti con i miti é tutt'altro che facile;
2)E che avevo appena buttato mezz'ora della mia vita nel cesso cercando di capire le teorie descritte      prima di quella frase che é un modo carino per dire allo studente: "Bravo ti sei fatto in quattro per        comprendere quello che gli storici hanno ipotizzato ma é giusto che tu sappia che nessuna di queste    ipotesi é confermata,  ma anzi, non si giungerà mai ad una conclusione perché ogni mito ha i suoi        caratteri singolari" ... 
   ma tipo dirmelo trenta righe fa no ??

I misteri
I misteri comprendevano diversi culti: quello di Dioniso, quello di Demetra e, udite udite, l'orfismo.
Sarà perché l'ho scritto in grassetto o perché l'ho fatto precedere dalla frase "udite udite" ma ho come il presentimento che abbiate già capito che l'orfismo rivestirà un ruolo di primissimo piano nella storia della filosofia.
In generale le religioni, o culti mistici erano quelli che si tenevano in luoghi non pubblici, appartati, con caratteri sanguigni e a cui non potevano partecipare tutti ma solo gli iniziati.
Perché si tenevano in luoghi appartati ? Bhe diciamo che non erano dei culti che oggi definiremmo "cristiani" o eticamente corretti ... si parla di riti che includevano orge, orge tra persone imparentate, ad esempio ... insomma non erano cose da sbandierare in giro ... poi, per carità, tutto dipende dal concetto che avete voi di etica, non spetta a me giudicare  ...
Sta di fatto che l'orfismo nasce come culto di Dioniso e si basa su quattro convinzioni fondamentali:
Vi ricordo che gli schemi sono inseriti come immagini quindi basta che ci clicchiate su e si ingrandiscono.






Questa visione dell'orfismo capovolge la visione omerica sull'uomo e sull'anima.

Omero --> L'identità dell'uomo é data dal proprio corpo (ad esempio, secondo Omero, nel petto risiedeva il coraggio; nel braccio la forza). L'anima é un'ombra che non ha vera vita. L'unico modo per sopravvivere alla morte ed ottenere l'immortalità é la fama, farsi ricordare per le proprie gesta.

Orfismo --> La vera essenza dell'uomo é l'anima. Il corpo é la prigione dell'anima.

Questa idea verrà in seguito ripresa da Platone.


Il prossimo post tratterà dei motti dei Sette Savi e della poesia omerica. Se vi é piaciuto mettete un bel +1 please.

 

lunedì 22 settembre 2014

Filosofia in Grecia: fenomeni che ne favorirono la nascita

Per semplificare al massimo il concetto vi propongo uno schema:


CONDIZIONI SOCIALI E POLITICHE:

 
Nelle altre culture non era così. 
Pensiamo alle civiltà in cui si era instaurata una monarchia.
Si poteva mettere in discussione qualcosa ? Si poteva creare un dialogo ? Chiaramente no.
Oppure mettiamo caso che la casta sacerdotale abbia un potere molto forte. Questo non lascia spazio ad altre interpretazioni ad esempio di testi sacri si chiudeva quindi ogni spazio al dialogo e alla discussione. In più in Grecia non c’era alcun libro sacro ritenuto frutto della parola divina, cosa che permise al libero pensiero dei filosofi di affermarsi più facilmente.
Si creò una tendenza a ricercare motivazioni intellettualmente convincenti per la propria condotta e le proprie idee, distinguendo tra ciò che appariva “ragionevole” e ciò che invece non lo era.
Ogni cosa era interesse della città, che plasmava di conseguenza la vita di ogni cittadino, e per questo i filosofi si interessarono anche di argomenti come la politica.

CONDIZIONI ECONOMICHE:











Le colonie ioniche dell’Asia Minore avevano raggiunto per prime un certo livello di benessere e avevano dato luogo ad una società “mista”. Attraverso i commerci e la navigazione si favorì l’affermarsi di una mentalità elastica, propizia alla diffusione della filosofia.
Solo in seguito acquistò importanza Atene.



Che dire invece delle condizioni culturali ? Per non lasciare un discorso a metà vi propongo ora un breve schema:




Per ciascuna di queste quattro voci occorre fare un discorso ampio. 
Di questo si occuperà il prossimo post.

Nata in Grecia ?

La Filosofia è nata in Grecia. La nostra cultura dipende da quella greca, solo la Grecia ha la filosofia

Ma perché possiamo affermare che sia nata proprio lì ? Per almeno tre ragioni principali e per altre che svilupperemo nel corso del blog.

1) Sono stati ritrovati dei testi filosofici in Grecia;

2)In Grecia affondano le radici della nostra cultura;

3)I greci sono i primi a sviluppare una forma di indagine critica e razionale ma soprattutto sono i primi a farlo consapevolmente.

Ciò significa che i misteri in merito alla nascita della filosofia sono tutti chiariti ? No. Per quanto si è certi che la filosofia sia nata in Grecia, come sempre (quando si afferma una tesi) c’è sempre chi vuole dire la sua contraddicendola. Ecco quindi la “contro tesi” ( esisterà di certo un termine più corretto in Italiano ma trovo che questo sia più semplice e renda bene l’idea): “No, non è vero che la filosofia è nata in Grecia: la filosofia è sicuramente nata in Oriente.”
 E come sanno bene gli studenti sui libri di testo sono state spese parecchie parole, righe, paragrafi, addirittura pagine sull’argomento.  Non ho intenzione di fare lunghi discorsi in merito ma sintetizzerò molto la questione. Perché molti pensano che sia nata in Oriente ? Perché

1) Lì ci sono saperi filosofico-dottrinali che risalgono a prima della nascita della filosofia;

2) Nelle civiltà pre-greche si trovavano non solo importanti invenzioni tecniche , ma anche interessanti ricerche scientifiche(medicina, chirurgia, matematica, astronomia);

3) Tra l’Ellade e l’Oriente esistevano rapporti commerciali favoriti dall’attività marinara dei Greci.

Per confutare queste teorie bisogna capire meglio quale sia la filosofia e la scienza greca.
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1   1)  La filosofia greca ha degli aspetti unici. Mentre le religioni orientali hanno l’uomo come punto di partenza e si interrogano su di esso, la filosofia si pone domande sul mondo, sull’universo;
     
2    2) Le dottrine orientali hanno uno scopo prevalentemente pratico: trovare la liberazione dal dolore. La filosofia invece tratta un sapere puramente teorico;
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      3) La Grecia non ha testi sacri e per questo si inizia a pensare alla filosofia. I greci mettono in discussione la tradizione e pensano che ciascuno sia in grado di pensare con la propria testa. Viene riconosciuta la ragione come unica e vera guida.

Che dire invece della Scienza ?

È storicamente provato che i babilonesi guardassero e studiassero le stella. A la vera domanda è a che scopo ? La risposta è altrettanto storicamente provata: per uno scopo pratico. Lo facevano per trarne auspicio, per motivi astrologici. I greci invece si pongono domande sull’astronomia. Quindi è uno scopo teorico.

Parliamo della Geometria. Tutti sanno che è nata in Egitto vero ? Sì, è assolutamente vero. Ma la domanda è sempre la stessa: “Con quale scopo è nata lì ?”. Anche la risposta è altrettanto conosciuta. Ancora una volta questa disciplina è nata con uno scopo pratico: il Nilo straripava e, oltre a fertilizzare il terreno, cancellava i confini delle proprietà che venivano in seguito ricostruiti con l’aiuto della Geometria. In Grecia, invece diventa una disciplina teorica. Cos’è un numero ? Quali sono le formule, le leggi che li regolano ? Quali prove volete che vi dia a riguardo ? Ma sentito parlare del teorema di Ameophis ? … Onestamente neanche io in quanto non esiste. Conosco invece il teorema di Pitagora.

Sostanzialmente i Greci, a differenza delle altre culture, non perseguono uno scopo puramente pratico ma vogliono conoscere il perché, la teoria.
Per quanto riguarda i rapporti intrattenuti con l'Oriuente, nessuno dice che la mentalità greca non possa essere stata influenzata dalle popolazioni orientali, ma la filosofia é nata in Grecia.



Ma quali sono le condizioni che hanno reso possibile la nascita della filosofia ? Appuntamento al prossimo post.

La filosofia: introduzione

Questo blog non vuole essere un libro di testo ma semplicemente un posto dove, persone interessate o studenti alla disperata ricerca di informazioni, possano trovare risposte alle loro domande in merito alla storia della Filosofia.

 Anzitutto vale la pena spendere due parole sulla Filosofia. Cos’è la Filosofia ??
 E’ una bella domanda che implicherebbe di per sé un discorso filosofico. Su una cosa si è concordi e sicuri: Filosofia significa amore per il sapere. La Filosofia sostanzialmente pone delle domande. Se la scienza dà una risposta , delle soluzioni, la Filosofia dà risposte che suscitano altre domande creando così una ricerca continua. I filosofi hanno un forte aspetto critico, mettono in dubbio. Nella Filosofia non si hanno certezza, soltanto tante domande. Non si fa assegnamento sugli esperimenti o sull’osservazione, ma solo sul pensiero. Non ha un metodo formale di dimostrazione. Per farvi capire meglio: “Uno storico può chiedere cosa è accaduto in un certo tempo del passato, ma un filosofo chiederà ‘Che cos’è il tempo ?’” (Thomas Nagel, Una brevissima introduzione alla filosofia, 1987).
 Il principale interesse della filosofia è mettere in questione e comprendere, spinti dalla meraviglia, idee assolutamente comuni che tutti noi impieghiamo ogni giorno senza pensarci sopra. Non ha utilità pratica ma si è mossi dal solo desiderio e piacere che deriva dalla conoscenza.


Cosa fare della filosofia ? Questo dipende da ciascuno di voi: “Dipende da colui che passa che io sia una tomba o un tesoro, che io parli o che io taccia.”


Bene direi che le due parole su cosa sia la Filosofia le ho spese (forse mi sono dilungato anche fin troppo) ed è ora di arrivare al succo della questione: la storia della filosofia.

La filosofia nasce presso popoli economicamente attivi. È chiaro che se una popolazione stenta a “sbarcare il lunario” come diremmo noi oggi, sarà difficile che si metta a pensare, a riflettere, a cercare la risposta a grandi interrogativi. Prima coltiverà il suo campo e cercherà di procurarsi di che nutrirsi, di soddisfare i suoi bisogni materiali.

Ok la filosofia è nata presso un popolo economicamente agile. Ma dove ? Quali sono le prove che dimostrano che sia nata veramente lì ?


Il prossimo post risponderà a questa domanda.